Il botulismo è una malattia rara e potenzialmente fatale causata da una tossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum. La malattia inizia con debolezza, difficoltà a vedere, sensazione di stanchezza e difficoltà di parola. Questo può poi essere seguito da debolezza delle braccia, dei muscoli del torace e delle gambe. La malattia di solito non influisce sulla coscienza.
Il botulismo può essere diffuso in molti modi diversi. Le spore batteriche che lo causano sono comuni nel suolo e nell’acqua. Se esposti a bassi livelli di ossigeno e determinate temperature, esse producono la tossina botulinica. Il botulismo di origine alimentare si verifica quando viene ingerito del cibo contenente la tossina. Il botulismo infantile si verifica quando i batteri si sviluppano nell’intestino e rilasciano la tossina.
La prevenzione comincia soprattutto da una corretta preparazione del cibo. La tossina, viene distrutta da temperature superiori a 85°C (185°F) per più di 5 minuti. Il miele può contenere questo microrganismo, e per questo motivo i bambini sotto i 12 mesi non possono assolutamente mangiarlo.
La debolezza muscolare da botulismo inizia caratteristicamente nei muscoli innervati dai nervi cranici, un gruppo di dodici nervi che controllano i movimenti degli occhi, muscoli facciali e muscoli che controllano la masticazione e la deglutizione. Un malfunzionamento di essi può quindi comportare visione doppia, abbassamento di entrambe le palpebre, perdita di espressività facciale e problemi di deglutizione. Oltre a colpire i muscoli volontari, può anche causare interruzioni nel sistema nervoso autonomo. Ciò comporta una secchezza della bocca e della gola (a causa della diminuzione della produzione di saliva), ipotensione posturale (diminuzione della pressione arteriosa in posizione eretta, vertigini e con il conseguente rischio di black-out), diarrea, ma anche costipazione (a causa della peristalsi ridotta). Alcune delle tossine (B ed E) possono portare le condizioni di salute a precipitare causando nausea, vomito e difficoltà a parlare.
In alcuni casi particolari, i medici possono provare a rimuovere il cibo contaminato ancora nel tubo digerente inducendo il vomito o usando clisteri. Le ferite devono essere trattate, di solito chirurgicamente, per rimuovere la fonte dei batteri produttori di tossine.